Ti prendo e ti porto via – Niccolò Ammaniti
… non è vero quello che dicono che sbagliando s’impara, non è assolutamente vero, esistono persone che sbagliando non imparano proprio niente, anzi, continuano a sbagliare convinte di essere nel giusto (o incoscienti di ciò che fanno) e con la gente così la vita, di solito, è cattiva, ma anche questo d’altronde non significa nulla, perchè queste persone sopravvivono ai loro errori e vivono e crescono e amano e mettono al mondo altri esseri umani e invecchiano e continuano a sbagliare.
Questo è il loro dannatissimo destino.
Più che altro mi ha letteralmente presa e portata via… completamente immersa in quel mondo perfettamente descritto da quello che reputo essere lo scrittore italiano più formidabile degli ultimi 10 (e passa) anni!
Tutto è concentrato ad Ischiano Scalo, un piccolo paesino arroccato dove c’è uno di tutto (come ogni paese che si rispetti): un bar, un giornalaio, una chiesa, un matto del paese (sicuro ci sta, mi ci gioco quello che volete), una scuola, una volante della polizia… ed un intreccio di conoscenze e passioni creato alla perfezione.
Tutto comincia con Pietro, un ragazzino tanto intelligente quanto (come si dice a Roma) frescone; oggetto continuo di sevizie da parte dei compagni bulli, ed un po’ deficienti, della sua classe trova riparo nella sua grande amica (ed amore platonico) Gloria, una ragazzinetta casinara ed iperattiva che prende Pietro sotto le cure della sua (ricca) famiglia. Tormentato da una famiglia apatica, negativa ed inerme verso un progresso che non hanno minimamente intenzione di fare proprio, si ritrova a vivere sui libri, progettando di fare il liceo per poi così continuare gli studi lontano da quel paese che inizia a stargli stretto. Ma qualcosa non va come aveva programmato.. Ed è qui che con un fantastico flash-back entra un altro personaggio, Graziano: play-boy ormai logorato da anni droghe e sole, decide di tornare dopo tanto vagabondare (da bravo musicista che era) nel suo paesino, dove ad attenderlo c’erano parenti ed amici..gli stessi che preferivano un mediocre futuro in quelle 4 mura per paura dell’IGNOTO. Qui, per una serie sfortunata di coincidenze, incontra Flora nonché maestra di Pietro; donna bellissima quanto zitella ed acida: vive una dipendenza viscerale con la mamma malata senza minimamente pensare alla propria vita che la sta facendo invecchiare prima del previsto. Poi tutto cambia, ma anche qui le cose non vanno come lei pensava…
Quattro storie con un passato totalmente diverso ma perfette per essere intrecciate in un presente ironici ma noir allo stesso tempo, il tutto imbevuto di temi moderni ed altamente cinici come è suo solito. Ammaniti si conferma essere un gran burattinaio del XXI secolo e con la maestria che lo distingue elabora una storia da lasciarti col fiato sospeso fino all’ultima pagina. Si dice che 2 rette parallele si incontrano SOLO all’infinito..bhe, Ammaniti le fa incontrare in queste 400 e passa pagine! (non vi spaventate, scorrono che è una bellezza).
Così mi piace leggere: sapere com’è fatto un personaggio per poterlo immaginare anche nei minimi dettagli, conoscere le strade della città/paese come se fossero sotto casa mia, capire i movimenti cruciali di un azione…così devono essere i libri! Devono farti scendere una lacrimuccia quando il protagonista piange, devono farti sorridere alla lettura di una buona notizia, devono farti mancare l’aria alla scoperta di una morte, ma soprattutto devono farti dire (arrivati all’ultimo punto) “CAZZO,NO! ANCORA UN ALTRO PO’ “. Così dovrebbe essere..e così è stato per questo romanzo.
Se vi dicessi che, in piena lettura del libro, sono scesa dall’autobus a stazione ostiense (specifico perchè chi è di Roma capirà la centralità della zona e quindi l’alta concentrazione di gente) con gli occhi lucidi?? Bhe, credeteci..perchè io non vi racconto altro!! 😉
…vabbè dai, giusto un po’ di perle!
- Bisogna fuggire per ritrovare.
- Non pensare a niente è molto difficile. Ci provi, ti strizzi le meningi e ti metti a pensare che non devi pensare a niente e ti sei già fottuto perchè questo è un pensiero.
- Sono uniti da un arco voltaico che fonde le loro in individualità, che li trasforma in metà imperfette di un essere completo. Solo insieme saranno felici, come angeli con un’ala sola, dal loro abbraccio ci sarà il volo e il paradiso.
Brava Federica, un’appassionata recensione…mi fai venire voglia! 😉 ciao.
Grazie per il tuo passaggio
finalmente leggo una recensione di un libro che mi fa venire voglia di andarlo a comprare subito! ero in cerca di qualcosa di nuovo da leggere e questo mi sembra un ottimo spunto… Grazie!
Il mio scrittore preferito in questo momento… Lessi questo libro diversi anni fa e ogni volta che torno a fare il bagno a Saturnia mi rivengono in mente le scene ambientate lì!!!
Leggi “come Dio comanda”, è strepitoso!!!
Letto!!! però ho fatto l’errore madornale di vedere prima il film…ergo non vedrete mai una recensione di quel romanzo qui! 😦
Io ho letto “Branchie” e “Io non ho paura”, però ho visto che in casa ho pure “come Dio comanda”….invece una cosa che nn c’entra nulla: odio il circolo degli artisti. 😦
“Branchie” mi manca..ma penso che mi manchi solo quello…gli altri li ho davvero amati!
ps: che ti ha fatto il circolo da farsi odiare?
è un bellissimo libro che ho letto credo due anni fa di un autore che sinceramente snobbavo invece mi ha rapita completamente!
bello leggere, io per ora ne sto leggendo due contemporaneamente!
io c’ho provato..ma ho dovuto rinunciare: intrecciavo le storie!!
ahahahaha 😉
Di Ammaniti ho letto gli ultimi tre, mi ha entusiasmato di piu “Io non ho paura”, ma visto che sai essere convincente recupererò anche questo 🙂
Sono solo affaristi e non hanno cuore…è un locale dove viene spesso bella gente che suona, tutto qua! A me nn hanno fatto niente personalmente, ma nn mi piace troppo come gestiscono.
effettivamente negli ultimi anni sia il circolo che stazione birra hanno capito la parola “soldi!”…prima non si pagava l’ingresso per i concerti..
Ma che bella recensione!
Ammetto che di Ammaniti ho letto solo “Io non ho paura”. Cercherò di rimediare in futuro ^^
L’ho letto diversi anni fa…. ne fui turbata… bellissimo ma spietato… Pensai che un romanzo così non potrebbe mai essere scritto da una donna!
eheheh, vero!
una donna avrebbe fatto trionfare l’ammmore…o avrebbe mandato a cagare Graziano dopo che scappa..opps…ho detto già troppo!! 😀
ho riletto ora la recensione…Dio gli errori d battitura!
mi scuso con tutti voi ma ero così impegnata nello scrivere che non mi son proprio resa conto
fantastico libro, l’ho letto tempo fa e anche io ne sono rimasto molto colpito
brava finocchia
e certo finocchia e basta
ma non lo diceva pulcinella?!? 😀
Bella recensione, mi hai fatto venir voglia di leggerlo!
Ora sto leggendo “La solitudine dei numeri primi”, lo hai letto?
Se sì, sono curiosa di sapere che ne pensi! 🙂
Letto letto..e proprio per questo motivo non vedrò il film.
Mi è piaciuto molto anche se la fine ti lasci con l’amaro in bocca…vabbe continua e finisci, poi ne riparliamo! ;D
Con tutti i commenti intelligenti che si possono fare ad un post così colto ne faccio uno di stupido: dal tuo primo commento a questo post ho scoperto che ci chiamiamo uguali! pensa te!
modestament…
ahahahaha
…fantastico!!
(e i pianti che mi sono fatta alla fine..!!)
Io continuavo a dire: nooooo, non è vero! dai non può finire così!!
Bellisssssimo, un libro che ho divorato in un soffio.
Complimenti bella scelta, ciao un saluto da un viandante del web, Fabio.
anche per me, è uno dei libri preferiti in assoluto. penso sia il libro che ho regalato più di tutti.
Il finale mi ha spiazzata a al punto che lo rileggerei solo per cercare di crearne un altro degno di Ammaniti.. 😀
è stato il primo libro di Ammaniti che ho letto e mi ha rapito….l’hai letto l’utlimo coi racconti?
ancora no perchè (onestamente) costa troppo! 🙂
Ciao! Bella recensione!
Anche io ho recensito questo libro sul mio blog 🙂 Uno dei miei libri preferiti!
Vieni a dare un’occhiata se ti va
http://lunanelventoelavita.blogspot.it/