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Un vento di ricordi ed una canzone nella testa!

05/11/2011
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Odio l’autunno e la sua saggezza:  Ti apre il cuore, scava nelle vecchie ferite, apre quelle porte che avevi chiuso a chiave per tanto tempo solo per sbatterti in faccia quella stanza buia che occupa un pezzo di te.

 Ti incanta col movimento delicato delle sue belle foglie arancioni.. avete mai perso due minuti nel vedere una foglia che cade? è una sensazione pazzesca!

Ti fa girare per una Roma mezza addormentata da questo cielo a tratti rosa  per farti scoprire- grazie al suo vento- dei dettagli che non avresti mai visto.

Ti fa cantare..  è come se mi si creasse una compilation nella testa, fatta di ricordi e di attualità.  La scorsa settimana ho aggiunto qualche pezzo alla mia playlist: gli stornelli romani! Tutto grazie ad una vecchina di 100 anni che mi ha permesso di viaggiare nei suoi e nei miei ricordi per merito della musica che da giovane cantava e si faceva cantare in una Roma che forse ora non riconoscerebbe più. Quello che sto facendo con questa signora a tirocinio è la  MUSICOTERAPIA , un modo per elaborare e  tirare fuori da ognuno di noi quella parte ormai sbiadita della storia.. fa cantare, ballare (anche se sei bloccato nel letto di una clinica) e fa piangere.  Il problema è che ha fatto piangere anche  me. Quella musica, ormai lontana alla mia generazione, mi ha riportata indietro nel tempo quando quelle canzoni me le cantavano i miei nonni!

Ne son passati di anni da quando due tumori se li son portati via, ma io a loro penso spesso: avrebbero preso a bastonate il mio ex? sarebbero stati contenti del Secchione o si sarebbero coalizzati per scacciare qualsiasi essere umano del sesso opposto dalla loro unica nipotina? sarebbero stati orgogliosi di me e della laurea che si avvicina? avrebbero portato per le vie del centro anche la nuova nipote che non hanno fatto in tempo a conoscere? gli avrebbero raccontato della guerra? si sarebbero inviperiti con mio fratello per la scuola? avrebbero ancora litigato con le mie nonne, per poi far pace con un mazzo di fiori? sarebbero stati contenti dell’amore finalmente trovato da mio zio? avrebbero continuato a criticare la cucina moderna di mia madre per un buon piatto di pajata? avrebbero continuato ad insegnarmi gli stornelli di quella Roma ormai sepolta e ghettizzata da gli ZTL?

Di tutto questo non riesco a darmi una risposta ma solo colpe: avrei potuto ascoltarli di più; avrei potuto rinunciare a tante cazzate per rimanere un’ora in più con loro sul divano e farmi inebriare dalle loro storie; avrei dovuto coccolarli come ora coccolo dei loro coetanei rinchiusi in una clinica da delle famiglie senza cuore; avrei voluto chiedergli tante cose sulla vita, sull’amore, sulla storia, sugli studi e sulle nostre famiglie… ma ero troppo piccola e cretina per capire che patrimonio avessi tra le mani!Ed ora non mi resta che cantare Lando Fiorini, e far scendere una lacrima mentre finisco questo post….

Io odio l’autunno!

19 commenti leave one →
  1. 05/11/2011 16:30

    Non si tratta di essere cretini. Sai, anche io ci penso spesso, a tutto quello che mi sono persa perchè ero troppo piccola per capirlo. La cosa più importante che credo di aver capito troppo tardi è il rapporto che avevano i miei nonni materni tra loro, il loro matrimonio che per me, oggi che sono più grande e ci rifletto, rappresenta l’ideale dell’amore tra due persone. E non l’avevo capito, perchè se ne sono andati uno quando avevo 9 anni, l’altra quando ne avevo 11. Li ho persi tutti e 4 troppo presto, ma è la vita 🙂

  2. 05/11/2011 17:07

    Ho la fortuna di avere tutti e quattro i nonni ancora in vita e non so cosa farsei nel caso se ne andassero…sono veramente preziosi per me, anche se spesso non me ne rendo conto. Comunque l’attività che svolgi nelle cliniche mi sembra splendida e spero possa ripagarti di tutto ciò che nel passato non ti è mancato. 🙂

    • 06/11/2011 11:18

      Oddio, detta così non rendo molta giustizia al lavoro che andrò a fare.. ma un giorno giuro che vi chiarirò la mia futura professione! Sta di fatto che, nonostante le attività, i test, le scale di valutazion, gli esercizi ecc tiro involontariamente fuori dalla testa di quei nonnini un pezzo di quel puzzle contorto e molte volte offuscato (causa malattie) che è il loro passato. In quei momenti vorrei tanto avere gli indirizzi dei nipoti per andarli a prendere a calci!!

      • 06/11/2011 23:32

        Deve essere un lavoro faticoso, che si occupa di aiutare persone dimenticate e che ti scalda il cuore una volta riuscito. Anche io comunque prenderei a ciabattate sui denti quelli che rottamano i nonni.

  3. 05/11/2011 17:40

    Sono le stesse cose che mi chiedo anche io…mi mancano i miei nonni e solo ora che non ne ho più nessuno mi rendo davvero conto di quello che ho perso.

  4. 05/11/2011 18:20

    Se ti fai queste domande su di loro e hai questi ricordi evidentemente non hai sprecato i momenti in cui li hai avuti vicini. Evidentemente gli insegnamenti che hai potuto trarre da loro e dalle loro vite li hai colti per quanto potevi fare data l’età. Adesso questo patrimonio custodiscilo e spendilo ogni giorno con questi nonnini acquisiti. Non andrà sprecato!

  5. 05/11/2011 19:25

    Già… stesse sensazioni e stesse emozioni…

  6. 05/11/2011 22:21

    Da quello che leggo, credo che tu non abbia sprecato il tempo da dedicare ai tuoi nonni. Il fatto che tu oggi rivolga a loro (perché è quello che fai) tante domande e ti chiedi come la penserebbero rispetto alla tua quotidianità vuol dire che tu li senti vicini, che sono con te, e che quindi il tempo che hai speso con loro è stato quello giusto.
    In fondo, noi siamo sempre un po’ portati ad avere rimpianto di quello che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto: è una “malattia” di tutti, non se ne può sfuggire.

    E in fondo, mi sa che non è l’autunno ad avere la colpa di tutto questo…

  7. 06/11/2011 11:41

    Uno dei post più belli letti qui…quasi mi commuovo pensando al mio di nonno…grazie…

  8. 06/11/2011 12:22

    A me l’autunno piace invece. Per il resto ti capisco, io i miei nonni non li ho nemmeno conosciuti. Uno è morto quando avevo 2 anni e l’altro prima che nascessi. Mi dispiace non aver potuto ascoltare da loro le loro storie fatte di povertà, ignoranza, fame, guerra. Mi sarebbe piaciuto molto.

  9. 06/11/2011 14:04

    Io adoro l’estate e il suo calore, ma adoro anche la primavera e il suo risvegliarsi della natura e dell’amore, ma forse anche l’inverno con i suoi temi grigi e le feste e i doni, e a pensarci bene non mi dispiace neanche tanto l’autonno con i suoi colori e sapori. Mi sà che adoro vivere. Bacio Fa.

  10. 06/11/2011 17:04

    Vedo che oggi siamo in tanti ad aver nostalgia dei nostri nonni……..

    Buon pomeriggio e buon inizio settimana,
    Luciana

  11. 07/11/2011 06:24

    Ora che sono nonno mi rendo conto che dovrò cercare di svolgere nel modo migliore “questa” mia funzione.
    Da molto tempo non ti leggo. Brava.

  12. bottepiccola permalink
    07/11/2011 10:06

    Vivere di rimpianto per non aver saputo sfruttare al meglio il tempo che si poteva passare con i nostri cari..Hai ragione Farno,l’autunno sta sulle palle anche a me..

  13. 07/11/2011 12:56

    Hai reso bene quelle domande che mi pongo ogni giorno anch’io: la mia mamma avrebbe amato il mio blog?, il mio papà cosa mi direbbe di questo tempo storico, quanto avrebbero goduto dei miei ultimi viaggi?… e così via… nell’impossibilità umana di aver certe risposte. Però come ho scritto nel mio libro in loro memoria, gli abbracci ci sono stati quando dovevano esserci, e questo mi dà serenità. E poi certi segni arrivano a dirmi di loro…
    A presto, Es.

  14. larosaviola permalink
    07/11/2011 21:42

    …i miei nonni materni son sempre stati molto freddi, mia nonna non voleva né me né gli altri nipoti in casa, diceva che la sporcavamo, mio nonno invece non accettava mio padre e trattava me e mia sorella come le emarginate di famiglia.
    Mia nonna paterna è morta troppo presto per riuscire a conoscerla, mio nonno paterno era il classico uomo del sud di una volta distaccato, freddo e autoritario.Non ho mai saputo cosa significasse amare i propri nonni, quando sono venuti a mancare non ho provato quasi nulla.Sei fortunata ad avere questi ricordi, non rimpiangere nulla, eri una ragazzina! Mi sono fermata a leggere il post perché mi hanno colpito le prime righe sull’autunno! Intense, toccanti, ciao 🙂

  15. carlotta permalink
    08/11/2011 20:24

    non è la quantità del tempo ad essere importante, ma è la qualità dello stesso. Così anche se ti rammarichi di quello che non hai potuto goderne con i tuoi cari, tu sei l’artefice della qualità del tempo che passi insieme ai tuoi cari nonnini acquisiti che sicuramente traggono non solo benefici dai tuoi trattamenti sanitari (a proposito, sei una logopedista?), ma tutto quell’affetto che ti porti dentro e che non hai potuto esprimerlo con le persone che hai amato.
    Sii felice, perchè dispensi amore. Al di là delle stagioni e delle mode.
    Un bacio

    • 09/11/2011 19:37

      (quasi) terapista occupazionale.. 🙂

      • carlotta permalink
        10/11/2011 19:53

        m’era sembrato…sai con una sorella logopedista diciamo che mi son fatta una cultura anch’io.
        baci

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