Vai al contenuto

Tornare

26/01/2015

Ferma. Finalmente. Prendo fiato, faccio un giro su me stessa e mi rendo conto che forse vi siete persi qualcosa.

red-heartCome potrete subito notare sono tornata al primo amore, il blog. Per scelta? No, per rincojonimento. Ecco. E chi se lo ricordava che il dominio andava pagato ogni trecentosessantacinque giorni? Avrei potuto farlo tranquillamente, ma se a questo pensiero aggiungiamo un contratto di lavoro in via di rinnovo, una vita sentimentale alquanto caotica, una laurea da discutere e qualche mojito di troppo capite bene che il sito è stato facilmente declassato.

Il lavoro prosegue con tanto di rinnovo a breve termine. Nel frattempo sto mandando CV ovunque ed in qualsiasi momento a costo di beccare la denuncia per stalking. Speravo che la laurea magistrale (presa anche quella, deo gratia) attirasse di più, forse bastava una foto in minigonna. Forse.

I progetti proseguono, gli impegni sono tanti ed il tempo libero è concentrato su quel ridotto numero di psicopatici che mi fa star bene. Il tempo passa, le responsabilità aumentano ed io mi sono ufficialmente rotta le palle di dover supplicare la gente ad uscire di casa per una birra!

L’amore. Ecco, l’amore. Spiegare in un post cosa è successo in questi ultimi mesi sarebbe folle. Potrei scrivere un libro. Forse. Sta di fatto che non ero più felice, che (cito me stessa in uno sfogo di qualche tempo fa) ho tentato con tutti i modi a mia disposizione per riacchiappare questa storia, ma ero stanca di dover essere sempre io a dover prendere per mano e ricordare che la vita è bella e finchè dura uno deve mangiarsela. Ero stanca ma per amore continuavo a combattere.. fino a quando non ho capito che forse per la prima volta in 6 anni dovevo pensare a ME come singola entità. Perché se non stai bene con te stessa non puoi pensare a NOI, soprattutto per rispetto di chi ti sta accanto.. ma forse questo ragionamento non è arrivato tanto bene. Sono stata male ma almeno ora sono serena con me stessa. E stavolta la vita me la mangio due volte. Nel vero senso della parola. Momento: non sono incinta! Sto solo imparando a conoscere una persona che ha voglia di condividere e abbuffarsi di questa torta squisita che è la vita.

Mi rendo conto che forse sta accadendo tutto in fretta, ma FORSE per la prima volta sto davvero vivendo da protagonista, ascoltando non solo la testa ma anche il cuore e la pancia. Ho capito che vivere di incertezze non fa bene a nessuno, soprattutto a lungo termine, quindi ben venga la porta in faccia, la discussione sotto casa o l’errore! Basta solo fermarsi, prendere fiato ed incontrare quegli occhi che ti dicono “tanto stavolta vinciamo noi“!

Le NUOVE chiavi di Casa Effe

01/12/2013

 Bene. Finalmente ci siamo! Ho ridipinto le pareti, i mobili sono al posto giusto, gli abiti sono tutti nell’armadio, le tende colorate si intonano alla perfezione con il divano ed il forno è già caldo.

key-new-home

Dopo un anno di stop, indecisioni, momenti di pausa ed idee geniali posso finalmente cambiare casa! Una casa tutta mia, più grande ma sempre calda ed accogliente per tutti voi che vorrete passare a trovarmi anche da quelle parti.

Che altro dire?

CLICCATE QUI E CITOFONATE “EFFE”! 

www.volevofarelaprincipessa.com

Questo spazio rimarrà aperto ancora per qualche tempo, giusto per assicurarmi che tutti voi possiate superare lo shock, vestirvi bene, comprare la classica pianta da inaugurazione e farvi offrire una cenetta nella mia nuova dimora.

Vi aspetto numerosi.. e passate parola!

Il tarlo

26/11/2013

Quando si tratta di uomini sono davvero stupida. Sono proprio stupida!

Per quanto il mondo associ la parola “complicazione” al genere femminile, mi è sempre risultato difficile capire quell’essere strano e peloso che è l’uomo. Pensi che non ti fila ed invece ti ama alla follia. Pensi che sarà amore eterno e che ti porterà per il mondo sul suo cavallo bianco ed invece già ti ha piazzato un bel paio di corna. Pensi che stavolta di lui non te ne fotte meno di zero ed eccola là che sei cotta a puntino. Con gli uomini, quei pochi che sono capitati tra le mie grinfie, ho sempre fatto/pensato/capito tutto il contrario di tutto.

Certo, le porte in faccia mi son servite a farmi una bella pellaccia e la mia perseveranza nel dare fiducia a questi poveri elementi poco sviluppati emotivamente mi ha ripagata profumatamente. Ora capisco, mi faccio capire, non devo creare formule matematiche per trovare una soluzione a tutti i miei guai.. insomma, ho trovato il dizionario degli uomini! O almeno così pensavo.

Pensavo. Perchè tu vivi bella serena ed in pace con te stessa, contenta di questo fantastico equilibrio vitale/mentale che ti sei creata, quando nella tua testa s’insinua Il Tarlo.

tarlo[tàr-lo] s.m.

1 Larva di vari insetti che arreca danni al legno rodendolo e scavandovi piccoli fori e gallerie
2 fig. Pena persistente, che non dà pace e rode l'animo SIN assillo: il t. del dubbio, della gelosia

Il Tarlo è anche la specie peggiore di uomo. è il classico tipo che conosci da una vita, che ti è capitato di vedere all’azione con altre povere ragazze (ignoranti della fauna maschile e speranzose di avere difronte a loro l’uomo della loro vita), che sai che va evitato come la peste ma che ti ritrovi sempre e comunque trai piedi. Passano gli anni, le vostre strade si dividono, tu pensi di esserne uscita definitivamente ed invece eccolo che torna a trapanarti il cervello.

Solitamente il Tarlo è un fico e, cosa peggiore, sa di esserlo. In più è recidivo, quindi se non abbocchi alla prima sta sicura che, tempo un paio d’anni (ed il tempo di qualche storiella montata per farti credere che il ragazzo è cambiato) e vedrai che torna. L’astuzia del Tarlo è soprattutto il suo non far nulla per non essere mandato a cagare definitivamente. Sta lì ed aspetta. Si fa vedere e sentire raramente, quel che basta per ricordarti che lui è lì e ti sta scavando prima il cervello per poi passare al cuore e (nella peggiore delle ipotesi) anche qualcos’altro!

reject

Per anni sono impazzita dietro a questa bestia ed alle sue apparizioni mistiche nella mia vita, a tal punto da tradire non solo gli altri ma anche me stessa. Il Tarlo ti confonde, ti smonta le certezze di una vita come fossero le gambe di un tavolo di legno antico. Continua fino a quando, stanca, non crolli tra le sue braccia nella speranza che quell’insetto bastardo si trasformi nella creatura più bella e amabile del mondo. Tu, appunto. Io non sono mai crollata e stavolta, per precauzione, ho trattato il legno prima che si creassero i primi buchi, non ho aspettato di dovermi leccare le ferite.

Insomma, ho scacciato il Tarlo (forse) una volta per tutte.  La cura è stata semplice ed indolore. In più, stavolta, mi son divertita a fare quel genere di donna che gli uomini vorrebbero tanto eliminare dalla faccia della terra: La Fica che se la tira! Se non riuscita a fare la Fica questo non lo so, però che spasso tirarsela fino allo stremo delle (sue) forze!

Finchè le stelle saranno in cielo- Kristin Harmel

19/11/2013

Ci sono libri che una volta letti ti entrano dentro immediatamente. Altri te li vorresti tirare in testa (o meglio, in testa  a chi l’ha scritto). Poi ci sono quei libri che ti esplodono dentro e, per un po’, pensi di aver metabolizzato ma è proprio quando non ci pensavi più che inizi a vedere i sintomi.

Nessuno ha la vita che si aspettava, ma è il modo in cui ci si adatta alle difficoltà a determinare se si è felici o no.

finchè le stelle saranno in cielo- cover

Un po’ come un’esplosione nucleare: c’è l’esplosione, si tolgono le macerie e dopo anni ecco le deformità dovute alle radiazioni. (la metafora fa schifo, ma rende l’idea). Ecco, questo libro mi ha deformata dentro! Chi poteva immaginarsi che una donna con problemi economici, una figlia adolescente che la odia ed una vita in frantumi potesse prendermi per mano e trascinarmi in un vortice di emozioni, luoghi ed avvenimenti del genere?! Nessuno, forse neppure Hope -il nome della nostra protagonista allo sbaraglio, un caso?- ed è proprio questo il bello.

Insieme a lei ci ritroviamo a gestire la piccola pasticceria di famiglia, avvolti in un turbinio di profumi e sapori antichi, rimaniamo affascinati davanti quel semplice gesto che la nonna fa ogni sera, viaggiamo per città lontane (Parigi) alla ricerca di un passato mai conosciuto prima. Ho pianto, riso e cucinato con questa donna come se fossi stata sempre lì, nelle vie antiche della città dell’amore che ricorda un pezzo di storia davvero tragico e spregevole.

In un solo romanzo vengono trattati amore, memoria, cucina e malattia; quattro argomenti che da sempre mi tengono incollata alle pagine di un libro, nonostante il tempo a disposizione scarseggi. Ma della mia vita frenetica ne parleremo in un altro momento.

Sapeva che per preparare paste così bisognava essere buoni e gentili. Il cuore di una persona traspariva sempre dai dolci che cucinava, e se c’era oscurità nella sua anima ci sarebbe stata anche nelle sue paste.

L’amore: quello puro ed eterno, che resiste difronte al tempo ed alla distanza, e quello conflittuale e dolce che c’è sempre tra una madre e sua figlia.

cooking-biscuits

La memoria, quella che non si dovrebbe mai dimenticare perchè è proprio dagli atroci errori del passato che si spera di non fare certe cazzate nel futuro (anche se tra di noi continuiamo comunque ad ammazzarci per un nonnulla). Parlare della Shoah non è mai semplice per noi che l’abbiamo studiata sui libri e non provata sulla pelle. Qui però viene trattata in maniere decisamente soft, rapportandolo a un presente che a volte guarda indietro a tali eventi in modo sbiadito e confuso. Nella memoria vi è la nostra identità e guardare il passato con occhio distratto è un lusso che non possiamo permetterci, soprattutto adesso.

La cucina, unico luogo (vero ed immaginario) dove regna da sempre la pace tra generi e religioni (e qui, di religione, se ne parlerà tanto ed in modo del tutto inaspettato).

La malattia, nello specifico l’Alzheimer, che sta divorando i ricordi di Rose (la nonna di Hope) ma che non può far nulla davanti alla forza dell’amore! Ho potuto vedere con occhio “tecnico” cosa succede a queste persone e posso assicurarvi che vedersi portar via la propria vita, senza poter far molto, ti fa davvero incazzare. Poi  senti un odore, una canzone o magari vedi una vecchia foto ed ecco che il tuo cervello riparte e ti attacchi a quel ricordo con tutte le tue forse. Questo è quello che fa Hope: ricorda, aspetta e spera il suo unico vero e grande amore. Ed intanto guarda le stelle!

Ora so che il principe esiste davvero, che le persone che ami possono salvarti e che il destino potrebbe avere per tutti un piano più vasto di quanto riusciamo a capire. Ora so che le fiabe possono diventare realtà, se soltanto hai il coraggio di continuare a crederci.

Libro scorrevole ed emozionante, decisamente ben scritto. Consigliatissimo a chiunque volesse aprire mente, cuore e (perchè no?) anche lo stomaco – con le ricette interculturali di nonna Hope.

Nell’armadio di Effe #1: Tee Trend.

05/11/2013

Il freddo inizia a bussare alle porte romane, ma questo non mi blocca nel presentarvi un brand Made In Italy (da non sottovalutare in questi tempi “cinesi”) che ho provato ultimamente.

wardrobe-nothing-to-wearParlo di TeeTrend, un brand dinamico e davvero interessante che sto conquistando il Paese e gli armadi dei VIP nostrani. Nonostante la “romanità” di questi ragazzi, solo da poco ho avuto la fortuna di conoscere questa realtà ancora piacevolmente convinta che QUI si può lavorare ed investire il proprio futuro!

Il fatto che, appunto, abbia deciso di provare e parlarvi di loro non è un caso. Mi è stata data la possibilità di avvicinarmi al mondo della moda e voglio indagare da dentro se, tra il made in china e l’anoressia “professionale”, c’è qualcosa di buono e bello. E qui, per ora, è andata alla stragrande!

Torniamo a noi: questo brand ne ha davvero per tutti! A l gentil sesso dedica ben quattro collezioni (Basic, Hologram, Couture e Leggings), per uomo siam oa quota tre (Basic, Couture e Hologram.. in pratica hanno pensato bene di evitare i leggins!) e per non farsi mancar nulla hanno pensato anche ai pupi e ad una linea di accessori! Ci sono davvero stampe per tutti i tipi, per tutte le situazioni, per tutti i gusti e (soprattutto) per tutte le tasche (alcune, è bene dirlo, devono essere belle grandi!).DSCN0633

La t-shirt che vedete nella foto è della collezione COUTURE. Questa collezione è ispirata ad opere d’arte, in particolare quella che ho provato ha una stampa di Severin Roesen, forse il più famoso pittore americano di nature morte  della metà del XIX secolo, nonché grande appassionato di birra; si dice infatti che il signorino usava inserire i boccali di bionda anche nei suoi quadri.

La vestibilità è spettacolare! Io tendo a vestire in modo comodo ma curato e MAI monocolore.. e devo dire che questo capo ha tutto quello che cerco, sia per il giorno che per una sera un po’ più fichettosa (ebbene sì, anche io raramente mi trucco da battona e spolvero un bel tacco12).

Ricapitoliamo: arte+ moda etica+ birra. Potevo non presentarvi un outfit del genere?

Per avere altre info ed acquistare questo od altri capi UOMO-DONNA TeeTrend visitate il sito di MOOD54!!